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Il Vermouth: un mondo tutto da gustare

Il vermouth è un vino liquoroso che si caratterizza per una storia che ha radici millenarie. Il suo sapore è inebriante, colorato e avvolgente, capace di regalare ogni volta nuove sorprese. Come sempre, è la lavorazione artigianale a fare la differenza, tratto distintivo anche del Vermouth Montanaro Rosso. In questo approfondimento vi portiamo alla scoperta del vermouth, che molto più che un vino è un vero e proprio mondo.

Cos’è il vermouth?

Per vermouth si intende un vino aromatizzato con spezie, artemisia, erbe e fiori ai quali vengono aggiunti alcool e zucchero. Il sapore è rotondo, forte, e la conservazione è di lungo periodo, motivo per cui il vermouth è classificato come liquore. La gradazione del vermouth, per legge, non può essere inferiore al 15.5%. 

Diverse le tipologie presenti sul mercato, a seconda del vino utilizzato (rosso, bianco o rosato), e della qualità degli altri ingredienti. Il 75% è la percentuale minima di vino, a cui è necessario aggiungere diversi tipi di erbe; le più comuni sono issopo, sambuco, arancio amaro, ginepro, cannella, genziana, noce moscata, ginepro, china, angelica, maggiorana, zafferano, menta, ecc. ecc.. Il sapore varia a seconda della loro presenza e calibratura, motivo per cui realizzare un vermouth di qualità è una vera e propria arte

Il vermouth è un vino liquoroso da aperitivo, durante il quale viene proposto semplicemente in abbinamento alla soda e a una fetta d’arancia. È apprezzato fin dalla notte dei tempi per le sue proprietà sia di tipo digestivo, sia in grado di contrastare tosse e raffreddore, ma anche per problematiche legate al fegato e ai reni. Si tratta comunque di un liquore e va utilizzato con moderazione.

Le origini del vermouth

La storia del vermouth è millenaria e ha radici nell’Antica Grecia, dove, secondo una leggenda, l’invenzione sarebbe attribuita nientemeno che a Ippocrate, ideatore dei vini ippocratici, ovvero aromatizzati con miele, erbe e spezie. Si tratterebbe solo di un mito, in realtà, come testimonia il fatto che del vino ippocratico si è cominciato a parlare solo nel Medioevo e non ci sono testimonianze o citazioni nel mondo antico. 

Per arrivare al vermouth così come lo conosciamo oggi è necessario attendere, tuttavia, la metà del Settecento quando a Torino, in Piemonte, viene prodotto una leggenda della cultura enologica italiana, l’antica formula Carpano vermouth, a opera di uno studioso di erboristeria, il cui cognome era appunto Carpano. 

Il Carpano vermouth si afferma in breve tempo come la bevanda ufficiale alla corte dei Savoia e ha come protagonista un vino pregiato quale il Moscato di Canelli, motivo per cui si passa presto alla ricerca di vini capaci di garantire una maggiore produzione. 

Oggi non mancano i vermouth particolari e interessanti. Nel prossimo paragrafo vi mostriamo quali sono le tipologie più interessanti.

Le diverse sfumature del vermouth

Le tipologie del vermouth sono classificabili a seconda del grado zuccherino e non, come si potrebbe pensare, in base al colore. Ad esempio, gli extra dry vermouth, presentano meno di 30 grammi di zucchero per litro e sono i più austeri, amari e secchi al palato. 

I dry vermouth, invece, hanno meno di 50 grammi di zucchero per litro e rientrano nella categoria del vermouth secco, mentre i sweet vermouth vogliono lo zucchero pari o superiore ai 130 grammi. Si tratta, pertanto, della tipologia più variegata, presente in diverse varianti a seconda che il vino impiegato sia bianco, rosso o rosato. In questo caso, ed è l’unico, è ammesso il caramello come colorante. Il sapore dolce trova accanto a sé una nota capace di smorzarne i toni, ovvero le erbe, per un gusto estremamente vellutato.

Una delle produzioni più apprezzate di vermouth è la riserva Carlo Alberto, presente nelle diverse tipologie di cui vi abbiamo parlato, la quale ha come legame ancora una volta Torino e il Piemonte. Un altro vermouth che ha profonde radici piemontesi è il Vermouth del Professore, il quale ha in comune con quelle che vi abbiamo elencato in precedenza l’alta qualità dei vini, rigorosamente non filtrati, in combinazione con le erbe utilizzate.

La qualità di eccellenza, anche questa volta dal gusto tipicamente piemontese, la ritroviamo in una delle produzioni più interessanti nel panorama nazionale: quella del Vermouth Berto, che utilizza solo le migliori erbe creando piccole opere d’arte nel segno del gusto. Infine, particolarmente apprezzato è il Vermouth Nebbia, complice la sua capacità di coniugare innovazione e tradizione.

Come gustare il vermouth

Il vermouth si può gustare per l’aperitivo sia da solo sia nella preparazione dei cocktail. Il vermouth rosso è l’ideale nella preparazione del Negroni, recentemente finito sui giornali a causa delle classifiche attuali che lo vogliono come il drink più bevuto al mondo

Il vermouth è utilizzato anche nella preparazione del Manhattan (vermouth rosso), nonché del Martini cocktail (vermouth extra dry), il Vodka Martini, il Vesper e il Tuxedo, tutti a base di dry vermouth.

Quelle di cui vi abbiamo parlato sono solo alcune preparazioni in cui il vermouth non può mancare, un liquore capace di stupire sempre e non passare mai di moda.

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