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Rum: come servirlo e gustarlo al meglio, anche ai cocktail party

Rum, tra leggende, passioni, storie e amore di un distillato dalla lunga fama. Amato in Sud America e apprezzato anche nella vecchia Europa, il rum è un liquore distillato dalla melassa, un sottoprodotto della lavorazione della canna da zucchero.

I diversi tipi di Rum

A seconda della materia prima di origine è possibile classificare i rum in differenti tipologie. Tra le principali è possibile annoverare le seguenti: 

  • Rum Bianco. Base eccellente per la preparazione dei cocktail, può essere ottenuto dalla distillazione del vesou o della melassa. Molti rum bianchi presentano una gradazione alcolica superiore ai 40°. Viene prevista una permanenza in grosse botti, funzionalmente ad arrotondare gli aromi; la decolorazione è raggiunta mediante la filtrazione con carboni attivi e sono caratterizzati da aromi ambrati. Alcuni rum bianchi provenienti da Paesi come Venezuela e Cuba per essere definiti tali devono invecchiare almeno 3 anni nelle botti, per i rum provenienti dal Nicaragua questo tempo raggiunge invece i 4 anni.
  • Rum Ambré o ambrati. Sono rum che riposano generalmente per 18 mesi in fusti di rovere, per lo più ex-Bourbon. Il colore ambrato deriva dalla presenza di sciroppi o caramello.
  • Dark Rum o Rum Scuri. Si tratta di rum da degustazione, invecchiati almeno 2 anni in fusti di rovere. Dopo quattro anni, i rum che invecchiano presso il luogo di produzione, complici anche le particolari condizioni climatiche, danno luogo a rum vecchi, il cui profilo aromatico risulta particolarmente complesso.
  • Spiced Rum. Sono rum bianchi fatti macerare con spezie come zenzero e cannella. Il loro sapore speziato è perfetto per assecondare i palati più particolari o per rendere il profilo aromatico di alcuni drink più tradizionali.

I bicchieri da rum ideali

Il rum è una bevanda molto versatile, che può essere bevuta da sola o in miscelazione. 

Nel caso in cui si preferisse gustarlo da solo, quest’ultimo va servito in particolari bicchieri da rum, chiamati ballon, che possono essere sottili e di vetro o di vetro cristallo. Questi bicchieri hanno la caratteristica di permettere, tramite l’impugnatura, di scaldare il rum permettendo agli aromi di salire senza farli dissipare eccessivamente .

In alcune regioni del sud America vengono utilizzate invece delle ciotole di vetro utili a scaldare il rum tra le mani per far sì che esso sprigioni i suoi aromi. 

Poiché il mondo del rum presenta così varie tipologie e sfaccettature, può essere facilmente abbinato a tutto. Ottimo da degustare con cioccolato fondente, frutta secca e anche formaggi.

Meglio liscio o utilizzato in miscelazione?

Di tutti gli alcolici, il rum è sicuramente quello che offre la più vasta gamma di possibilità di degustazioni. Tra le diverse tipologie di rum, il rum scuro è sicuramente quello che invita maggiormente alla degustazione pura. Tuttavia, sia per il rum che per il whisky, vale il detto “l’abito non fa il monaco” e un colore ambrato non è sinonimo di qualità. Infatti, in assenza di una seria legislazione, questa categoria è (a nostro malincuore) soggetta a numerosi abusi, essendo l’etichetta a volte persino fuorviante per poter fare una scelta oculata. Tra tutti, i rum francesi, grazie ad una regolamentazione più stretta ed efficace, sono indubbiamente tra i più consigliati.

I rum bianchi sono invece spesso richiesti nell’elaborazione dei cocktails, ciononostante alcuni di questi offrono una tale ricchezza aromatica che li rende facilmente adattabili al gioco della degustazione. Infatti, più il tasso di impurità è elevato (TNA), più il rum è aromatico e dunque merita di essere degustato piuttosto che consumato in cocktail.

In questa categoria i rhum agricole bianchi e alcuni rum bianchi della Giamaica meritano un’attenzione particolare. Infine, ci sono rum molto profumati che possono accordarsi benissimo con frutta o altri elementi impiegati nella miscelazione.

Rum & Cocktails

Ma veniamo al caso in cui vogliamo organizzare un cocktail party a casa nostra e per questo, dopo aver scelto il rum migliore, magari grazie al supporto di un fornitore di distillati molto esperto, possiamo procedere ad allenarci per imparare a servire il drink nel modo migliore a seconda delle richieste più gettonate. 

Tra i cocktail più conosciuti e apprezzati va sicuramente annoverato il Mojito che grazie alla presenza di spicchi di lime e foglie di menta ha un sapore rinfrescante e dissetante. In questo cocktail le foglie di menta si alternano e cubetti di ghiaccio a cui si aggiungono lime, zucchero e soda. Per prepararlo è necessario versare in un bicchiere 30 ml di succo di lime, 15/20 ml di sciroppo di zucchero (a seconda della maturazione del lime) e le foglie di menta. Vi consigliamo di battere la menta tra le mani affinché le foglie sprigionino il loro profumo e gli oli essenziali si fondano con il composto. A questo punto aggiungete 45/50 ml di rum bianco e una grande quantità di ghiaccio fino a colmare il bicchiere. Per non lasciare la menta sul fondo mescolate il composto e completate con la soda. 

Il cocktail che esprime meglio il luogo in cui il rum viene distillato è il Daiquiri: un cocktail elegante e profumato preparato con pochissimi ingredienti (60 ml di rum chiaro, 30 ml di succo di lime e 15 ml di sciroppo zuccherato) che esaltano alla perfezione il sapore del rum. Amato dal celebre scrittore Hemingway è perfetto ​da servire come aperitivo o dopocena.  

Il Mai Tai invece è un cocktail molto apprezzato perché si prepara insieme al curacao, un liquore ottenuto con le scorze di arance amare e unito allo sciroppo di mandorla. A questi due ingredienti, va aggiunto succo di lime e rum scuro. A questo punto si può aggiungere il ghiaccio e servire nel bicchiere da long drink.

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