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Come scegliere la tonica giusta?

Quante volte ci è capitato, dopo aver acquistato una bottiglia di gin, di trovarci spaesati e un po’ confusi nel dover scegliere la tonica giusta da abbinarvi? E quante volte avete ripiegato sulla solita tonica, la più blasonata perché è “er mejo”?
Beh purtroppo, come vi sarete accorti, una tonica non vale l’altra e la scelta di un marchio, seppur conosciuto e/o premiato, non sempre è la mossa vincente per godersi appieno le caratteristiche del gin che ci vogliamo gustare.


Ecco a voi, una pratica carrellata che potrà aiutarvi a fare la scelta giusta. Perché se per l’acquisto di una tonica, si parla di cifre relativamente irrisorie, l’abbinarla male ad un gin può portarci a valutare negativamente o a non apprezzare una bottiglia dal costo un po’ meno irrisorio.


Innanzitutto per capire che tonica scegliere, dovete sapere le caratteristiche del gin che avete acquistato, almeno sapere se è aromatico o secco, e il grado di intensità aromatica.
So cosa state pensando “e io che ne so?” ma la distinzione tra aromatico e secco la potete considerare come la prevalenza del ginepro su altri aromi o viceversa, se in bocca lo sentite bello rotondo e magari fruttato, floreale o speziato, chiaramente sarà aromatico, se invece la predominanza è di note aspre di ginepro, allora può considerarsi secco.


L’intensità aromatica “ma che è?” è solo l’intensità dell’aroma: se per esempio il vostro gin ha sentori delicati di fiori, avrà una bassa intensità oppure se ha un gusto deciso come di solito accade con i gin alla frutta, avrà un’intensità molto più spiccata.
Perché tante storie sulle qualità del vostro gin? Perché le toniche hanno le stesse caratteristiche e se combiniamo una tonica molto aromatica con un gin altrettanto aromatico, possiamo fare un patatrac!
Non vi sto chiedendo di diventare dei super intenditori e/o degustatori di toniche, ma di osservare le semplici regole del tetris: ovvero procedere per incastri.


In primis i più facili di tutti da abbinare: i secchi.
In questo caso si può procedere in due sensi: il primo è buttarsi indistintamente su un’indian tonic, le primissime toniche prodotte, una volta con elevati livelli di chinino, ora con quantità contenute, ma comunque fortemente amaricanti, perché in accordo con il nostro gin. I più importanti esempi in commercio di questa categoria di soft drink sono Thomas Henry, Fever Tree e la nuova arrivata Alpex indian tonic di Plose.
L’alternativa è per creare un gin tonic diverso, seppur usando lo stesso gin: per non coprire il gin ma per dargli una marcia in più, si potrebbe anche scegliere una tonica aromatica, ma strong, che nel proprio bouquet presenta importanti note citriche (perché sono quelle che fronteggiano il gin però “abbinandosi” alle botaniche in esso distillate), per esempio la Tonica Tassoni Superfine con Limoni del Garda che grazie all’estratto di china gialla risulta abbastanza asciutta in bocca con un tocco amaricante abbastanza vivace e la nota citrica conferita dai limoni dona freschezza, oppure un’Alpex italian taste che con i suoi sentori leggeri di rosmarino e arancia può rendere un po’ più complesso il profilo aromatico del gin.


Per quanto riguarda gli aromatici, la strada si fa un po’ più accidentata in quanto anche qui esistono molte vie percorribili, anche se l’ideale con un gin molto o poco aromatico sarebbe scegliere una tonica più delicata per far sì che riesca a spiccare il gin.
E qui tiriamo in ballo l’intensità aromatica: nel caso di gin con aromi delicati, quali fiori o con note fruttate ma non predominanti va scelta una tonica delicata che ne possa esaltare le note senza però coprirle. Il prodotto che io preferisco per questo tipo di lavoro è la Tonica Tassoni Superfine, che con il suo aroma di cedro leggero, sa esaltare anche i gin più soft senza snaturarli.
Per quanto riguarda i gin super aromatici, quali per esempio i vari Malfy, o il Botanical kiss per intenderci, si può prendere la via soft sempre con la Tonica Tassoni al cedro, ma a chi piace sentire la tonica, può risultare un po’ troppo scarico.
Nel caso in cui la tonica si voglia sentire, si può optare per un’Indian Tonic tradizionale, ma solo nel caso in cui l’aroma del gin sia difficile da coprire.

Spero di avervi aiutato nella scelta, per lo meno intanto che non potete ancora farvi consigliare e coccolare dal vostro barman di fiducia!

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