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Differenza tra prosecco e spumante

L’italia è uno tra i più grandi produttori di vino al mondo. Sapere che i nostri vini vengono apprezzati in tutto il mondo e spesso a buon merito reputati come i migliori in assoluto ci riempie di orgoglio e rende grande onore alla nostra cultura.
Standard qualitativi altissimi si estendono sul territorio di tutta Italia. Ogni denominazione esprime i caratteri della terra in cui l’uva viene coltivata.
I vini parlano di noi e della nostra storia, della nostra terra, del nostro lavoro e della nostra cultura. Sappiamolo!

Differenza tra spumante e prosecco: un po’ di chiarezza

Quando si entra nello specifico delle bollicine si crea sempre un po’ di confusione. Brut, Frizzante, Extra Dry, Prosecco e chi più ne ha più ne metta per ridursi spesso a scegliere la bottiglia affidandosi alla sorte, ignari del fatto che si sta per bere qualcosa di completamente diverso da quello che ci aspettavamo.
Se sei qui è perché probabilmente vuoi andare oltre il livello medio, lasciandoti alle spalle il tuo passato di chances e tentativi.
Non preoccuparti, alla fine di questa breve lettura, avrai ormai appreso con sicurezza che lo spumante non è solo quella bevanda gassata e dolce che sciaboli al cenone di capodanno, versandone tra l’altro una parte cospicua sul pavimento. Il prosecco è qualcosa di più di quella bottiglia costosa che prendi al tavolo in discoteca pagando il 300% in più del prezzo retail, dividendola con 10 amici per 0,1 cl a testa per una spesa pro capite di 25 euro. Il prosecco extra dry non è solo lo spumante dolce però più secco.
Scoprirai che si tratta di bottiglie dalle caratteristiche diverse che, sebbene in alcuni casi possono arrivare ad essere anche molto simili, vanno distinte con attenzione.

Le caratteristiche del Prosecco

Il prosecco è una vera e propria denominazione, ovvero una DOC o una DOCG. Ciò vuol dire che si tratta di una tipologia di vino ben definita da un disciplinare, che può essere realizzata solo con determinati vitigni, coltivati in un determinato territorio e in seguito a determinati procedimenti.
Alla pari di ogni altra denominazione controllata c’è insomma un apposito regolamento che deve essere rigidamente rispettato dal produttore. Ciò significa che non tutti possono produrre un Prosecco DOC o DOCG.
Entrando più nel dettaglio le regole principali prevedono:

  • Produzione a partire da uve coltivate nelle sole 5 province del Veneto (Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno) e in 4 del Friuli-Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine).
  • La spumantizzazione dovrà avvenire esclusivamente attraverso il cosiddetto metodo Martinotti-Charmat, ovvero in autoclave pressurizzata a temperatura controllata per un periodo che va dai 30 giorni ai 6 mesi.

Questi sono i due aspetti principali che distinguono il prosecco dagli altri tipi di spumante.

Le caratteristiche dello Spumante

L’appellativo spumante è invece relativamente più generico. Ovvero si intendono spumanti tutti quei vini che all’apertura della bottiglia generano schiuma in seguito alla presenza di anidride carbonica e alla fermentazione che avviene in bottiglia.
Chiaro che poi esistano delle denominazioni controllate anche per i prosecchi.
A differenza del prosecco, che può essere realizzato esclusivamente attraverso il sopracitato metodo charmat, per gli spumanti è disponibile un altro metodo, denominato il metodo classico o champenoise, proprio perché è lo stesso utilizzato nella celebre bevanda dei nostri cugini di Francia.
La differenza è che in questo caso la frizzantezza è data esclusivamente da rifermentazione in bottiglia.
A causa di queste differenze di fermentazione il vino apparirà diverso all’esame visivo soprattutto nella qualità del perlage.

Gli spumanti vengono prodotti in tutta Italia che anche in questo ambito è ricca di eccellenze, una tra tutte è il Franciacorta, in tutto e per tutto simile al prosecco, ma che a differenza sua viene prodotto con metodo classico.

Ancora più a fondo: Brut, Extra Brut, Extra Dry, Dry e Demi-sec

Al centro di questa distinzione sta questa volta una delle componenti più importanti del vino: lo zucchero. A partire dal Brut, che vede la componente zuccherina più bassa di tutti (minore o uguale ai 3 g per litro), si sale verso l’Extra Brut (fino a 6 g per litro), per passare dell’Extra Dry (12-17 g/l), al Dry(17-31g/l) fino ad arrivare al Demi-Sec che è a tutti gli effetti dolce (33-50g/l).
Trattandosi quindi di una distinzione basata sul solo livello di zuccheri, questi aggettivi possono essere applicati indiscriminatamente sia a prosecco che a spumante.

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